sabato 25 febbraio 2012

Roses, il ritorno dei Cranberries

"Tomorrow could be too late, I wish I could change that date
Tomorrow could be too late, if only you had some faith
Too young, too proud too foolish" 
 Questa è una parte del ritornello del singolo che ha anticipato l'uscita del nuovo cd del gruppo irlandese, da Limerick con furore, inoltre è il manifesto per così dire, del ritorno sulla scena dei quattro musicisti. Come hanno anche detto al festival di Sanremo durante la serata finale, il motivo per cui sono tornati insieme oltre alla ritrovata alchimia (come raccontano sulle pagine di Rolling Stone) è il fatto che hanno ritenuto che il presente è il momento in cui fare le cose, perchè appunto "domani potrebbe essere troppo tardi".
Ascoltando le altre tracce si ha come la sensazione che si sia ripreso da dove avevano lasciato, i ritmi e le musicalità sono simili a quelle che fino al 2003 avevano deliziato i fan di Dolores O'Riordan, Fergan Lawler (batterista) e i fratelli Hogan, con meno anima rivoluzionaria (ricordiamo i i testi che andavano contro contro Regina e IRA nella stessa misura), a tratti una melanconia aleggia sulle parole delle canzoni e forse si trova più maturità sia nel modo di porsi che nel modo di fare musica, maturità che chiaramente nasce anche dal numero di primavere trascorse. Mi ha molto colpito, parlando di anni trascorsi, il viso e l'espressione che ha ora Dolores, la piccola ma grande cantante del gruppo, nei suoi occhi si legge proprio il suo essere mamma (di 3 figli) e ho avuto la sensazione che questo sia passato nel suo cantare.
Finisco con un pezzo della nona traccia, parole un pò visionarie, sembra quasi di essere in un sogno:




"Can you see the colours in the air?
Can you see, am I hallucinating ?
I look a down and I'm walking down the stairs
I look down but I'm still sleeping here
Is this lucid dreaming in my life?
I look down a 1000 miles (miles, miles)"

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