sabato 25 febbraio 2012

Roses, il ritorno dei Cranberries

"Tomorrow could be too late, I wish I could change that date
Tomorrow could be too late, if only you had some faith
Too young, too proud too foolish" 
 Questa è una parte del ritornello del singolo che ha anticipato l'uscita del nuovo cd del gruppo irlandese, da Limerick con furore, inoltre è il manifesto per così dire, del ritorno sulla scena dei quattro musicisti. Come hanno anche detto al festival di Sanremo durante la serata finale, il motivo per cui sono tornati insieme oltre alla ritrovata alchimia (come raccontano sulle pagine di Rolling Stone) è il fatto che hanno ritenuto che il presente è il momento in cui fare le cose, perchè appunto "domani potrebbe essere troppo tardi".
Ascoltando le altre tracce si ha come la sensazione che si sia ripreso da dove avevano lasciato, i ritmi e le musicalità sono simili a quelle che fino al 2003 avevano deliziato i fan di Dolores O'Riordan, Fergan Lawler (batterista) e i fratelli Hogan, con meno anima rivoluzionaria (ricordiamo i i testi che andavano contro contro Regina e IRA nella stessa misura), a tratti una melanconia aleggia sulle parole delle canzoni e forse si trova più maturità sia nel modo di porsi che nel modo di fare musica, maturità che chiaramente nasce anche dal numero di primavere trascorse. Mi ha molto colpito, parlando di anni trascorsi, il viso e l'espressione che ha ora Dolores, la piccola ma grande cantante del gruppo, nei suoi occhi si legge proprio il suo essere mamma (di 3 figli) e ho avuto la sensazione che questo sia passato nel suo cantare.
Finisco con un pezzo della nona traccia, parole un pò visionarie, sembra quasi di essere in un sogno:




"Can you see the colours in the air?
Can you see, am I hallucinating ?
I look a down and I'm walking down the stairs
I look down but I'm still sleeping here
Is this lucid dreaming in my life?
I look down a 1000 miles (miles, miles)"

giovedì 23 febbraio 2012

A Mosca fiorita pianta dell'era glaciale

Pubblico qua lo stesso articolo che ho scritto sul sito di informazione libera Net1News, perchè l'ho trovata una notizia molto interessante.

Alcuni scienziati russi sono riusciti a fare fiorire 36 esemplari di Silene stenophylla, partendo da dei semi rinvenuti nella tundra siberiana che grazie forse anche alle condizioni in cui si trovavano da oltre 30mila anni nel permafrost , hanno conservato il dna che si trovava al loro interno. Insomma un vero e proprio fossile riportato alla vita, sembra quasi una fantasia di qualche appassionato di Jurassic Park, in realtà non è poi così raro che vengano ritrovati semi antichi e poi con tecniche di sviluppo del codice genetico questi vengano fatti germinare. Ovviamente non è bastato piantare un seme nel terreno e attendere la fioritura, il team ha prelevato da un organo del frutto dove sono conservati gli ovuli alcune cellule che poi sono state poste in una piastra da laboratorio e trattate con ormoni vegetali e sostanze nutritive.
Sembra inoltre che la pianta sia fertile perchè invece di ottenere dei cloni perfetti, al momento della fioritura si sono avute delle leggere diversificazioni da pianta a pianta e quindi i nuovi semi potrebbero essere a loro volta utilizzabili.
Il gruppo di ricercatori che ha portato a termine questa operazione, all'inizio peraltro non senza scetticismo per la lunga giacenza dei semi in una tana di scoiattoli, è stato organizzato e diretto dal geoecologo David Gilichinsky che ha poi pubblicato uno studio sul giornale ufficiale della Unites States Natiomal Academy of Sciences (Pnas)



mercoledì 15 febbraio 2012

Ginocchio, bello ma delicato

Due giorni fa Ivica Kostelic si è sottoposto ad un intervento per rimuovere parte del menisco mediale, offeso da un infortunio occorso probabilmente durante la discesa libera parte della supercombinata di Sochi.
Ivica Kostelic in azione
Questa la notizia fatta sapere al popolo dei fan dello sci l'agenzia La Presse (articolo originale). Un relativamente piccolo stop per il croato, che però potrebbe creare qualche pressione dal momento che si trova in prima posizione nella classifica di coppa con 1043 punti, seguito da Beat Feuz a 973 e Marcel Hirscher a 825. Il rientro è previsto a Marzo per le gare tecniche di Kranijska Gora.
Quante se ne sentono ogni giorno su questi ginocchi, benedizione del corpo umano, ma talvolta anche maledizione per la loro ben celata fragilità. Atleti, meno atleti e sciatori della Domenica che si ritrovano con legamenti rotti, menischi saltati, rotule impazzite.
A parlare è probabilmente anche l'esperienza personale. Mi spiego: mi sono rotta il crociato anteriore con un colpo di fortuna, il primo giorno sciistico della stagione, l'8 dicembre. Bella disgrazia.
Ora sono stata operata quasi una decina di giorni fa, un male quasi indescrivibile, sia durante l'operazione che i primi giorni del post-operatorio. Ora però il morale inzia un pò a risollevarsi complice anche il calo del dolore e le piccole conquiste quotidiane (di conquiste è proprio il caso di parlare dato che la prima è stata il riuscire ad andare in bagno da sola!). Il percorso riabilitativo completo è lungo: 5-6 mesi ma pian piano tornerò alle stesse attività che svolgevo prima dell'infortunio, si spera.
Un'ultima cosa, a tutti gli infortunati all'ascolto: non buttate via quest'occasione, io sono una persona che non si ferma mai, ma questo STOP è stato molto più categorico di quello stradale, dapprima con conseguente faccia arrabbiata ma poi si può guardare ad esso come ad un'occasione per riprendere altre passioni, studiare, pensare a cose a cui normalmente non si ha tempo di fare! Aspettando la prossima, remember to:





sabato 4 febbraio 2012

Storie incredibili n° 1

Come un uomo nato a Khartoum, passando in innumerevoli culture e passioni, fonda una scuola internazionale di Sleddog/Mushing a Fusine, in Friuli Venezia Giulia.

Stamattina, in un'aula del liceo Classico di Gorizia ho avuto il piacere di seguire lo "show" di una persona particolare. Lui si chiama Ararad Katchikian, ed è nato in Sudan, a Khartoum da madre esule Istriana e padre Armeno. Il ricordo della città nella quale ha anche vissuto per qualche anno è molto presente nel suo modo di guardare la vita, come del resto lo è l'indole ereditata dalle vicende storiche e geografiche che hanno portato i suoi genitori nel Sudan.
Per vicende politiche poi, la famiglia di Ararad si trasferisce a Gorizia, dove lui si diploma nello stesso liceo dove, anni dopo, si è trovato a suonare, cantare e raccontare di sè e della scelta di vita che ormai da più di vent'anni ha intrapreso. Sì perchè lui, nato e cresciuto in Africa dove della neve non c'era neanche l'ombra, rimane coinvolto nell'interesse che è suscitato nel fratello Armen, il quale in un viaggio lungo il fiume Yukon aveva notato i cani da slitta che si allenavano su piste sabbiose.
Da lì nascono dopo varie vicende la passione per gli spazi aperti e per lo sport dello sleddog che lo portano dapprima ad aprire la prima scuola di Sleddog/Mushing in Italia a Ponte di Legno-Tonale con il fratello e la sorella, e poi ad aprirne una con la moglie a Fusine, di nuovo nella regione "adottiva".
Mi ha colpito molto cosa può fare una persona che crede nei propri sogni e che fa in modo che la curiosità nei confronti della vita diventi un metodo della stessa.
Sì, perchè di aneddoti e risvolti pazzeschi ne ha raccontati parecchi questa mattina, inoltre a parte illustrare come sia la vita al fianco dei cani durante le lunghe spedizioni e come funziona la sua scuola, Ararad ha allacciato alla sua storia anche il suo amore per l'arte e in particolare per la musica che fin da giovane lo ha accompagnato, cantando e suonando la chitarra.
Interessante anche il sogno nel cassetto di questo italo-armeno nato in Africa: un viaggio sul-drammaticamente-noto confine tra Turchia ed Armenia passando dal monte Ararat di cui tra l'altro porta il nome. Questo a ricordarmi quello che da sempre penso, che cioè lo sport può veramente diventare qualcosa che unisce o che almeno prova ad unire, oltre ad essere una sfida dall'uomo per l'uomo,e spesso, come in questo caso, nella natura.

Per chi volesse provare il brivido e il divertimento di correre su una slitta trainata da cani, qua può trovare il sito della scuola e come arrivarci o aver informazioni.
Ricordo anche che una bella occasione per tuffarsi nel mondo dei "mushers" ci sarà dal 10 al 12 febbraio, al lago di Fusine superiore, con gli Europei sprint di sleddog, organizzati proprio dalla scuola di Fusine con la Fimss.

E come dice Ararad, traducendo dall'Armeno: Buona Vita a tutti!