sabato 21 aprile 2012

Brumotti cacciato dall'Everest


Era partito il 26 marzo dall'Italia il campione di bike trial ligure, alla volta del Nepal, il sogno era di raggiungere la vetta  (8848 metri) arrivando in bici e rompendo il precedente record di altezza raggiunto su due ruote.

La bici, costruita per l'occasione e plasmata sulle caratteristiche di Vittorio, è stata progettata e realizzata dalla casa italiana Bianchi, con il particolare di gomme chiodate per riuscire a far presa sul ghiaccio. La spedizione sarebbe dovuta andare a buon termine verso fine maggio, comprendendo due tappe di acclimatazione intorno ai 2000 e 6000 metri. La brutta sorpresa è arrivata dal governo nepalese ad appena due giorni dall'arrivo a Kathmandu con la revoca dei permessi salvo poi concedere un parziale compromesso. A capo della spedizione Simone Moro, alpinista noto e molto valido a livello internazionale, spiega che «Sono stati giorni concitati, caratterizzati da trasferimenti, sdoganamenti di materiale, preparazione delle attrezzature con le relative prime riprese video. (...)Al regolare e classico permesso di raggiungere la cima dell'Everest a piedi è stata allegata una specifica appendice per la bicicletta con il limite però di 7.900 metri di quota, che rappresenta il colle sud, l'ultimo campo alto prima del balzo finale verso la cima. Da lì avrebbe potuto continuare esclusivamente a piedi senza il trasporto o l'impiego del mezzo a due ruote." Da qui la decisione di tornare e non accontentarsi di una impresa "parziale".
Molti sono stati quelli che di fronte all'intera vicenda hanno storto il naso, ai puristi della montagna sarà sembrato un azzardo un'impresa del genere. In effetti anche a me è sembrato più una pretesa, la pura soddisfazione di un desiderio quello di Brumotti. Certo però capisco, che dopo una dura preparazione e notevoli investimenti di soldi, la delusione deve essere stata forte.
Forse, conoscendo i ritmi e le prassi asiatiche in queste vicende (rilascio/revoca di permessi, accordi, scambi di opinioni ecc.) si sarebbe dovuto e potuto usare più pazienza ma...la "montagna", si sa, ha molti modi di dire di no.

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